Volontà

"L'unica guerra persa è quella che si ha paura di combattere"


sabato 24 maggio 2008

Banche Centrali e Signoraggio:La VERITA'



Si fanno numerosissimi dibattiti sul signoraggio; purtroppo prevale la logica del muro contro muro, anche fra persone sicuramente "oneste e disinteressate".
Risulta evidente la presenza di due paradigmi inconciliabili fra loro:

1)Alcuni sostengono che sia inammissibile che il proprietario di un bene si indebiti per averlo (coloro che sostengono l'esigenza della vera sovranità pubblica della moneta);

(Una nota:nel 1998 Beppe Grillo parla di Signoraggio,poi sparisce per un po' di tempo e non ne parla più,ufficialmente perché sostiene che è un problema talmente grosso che il popolo non capirebbe,voglio dire una cosa a Beppe:Il popolo è pronto e se adesso riparli del signoraggio,adesso che il popolo è davvero stanco,la rivoluzione si fa veramente!Adesso è il momento!)

2)Altri che sia inammissibile che venga creato del denaro libero da debito; se venisse violato questo principio l'inflazione non sarebbe controllabile, ecc. (la scuola austriaca, il mondo finanziario, quello accademico e quello politico).


Con questi paradigmi opposti è veramente difficile comprendere il problema, ma vediamo di chiarire le motivazioni delle due linee di pensiero, nonostante il secondo paradigma si sia già dimostrato falso in quanto negli USA di Lincoln l'inflazione non c'era e nell'isola di Guernsey l'inflazione non c'è!!(E questa è già una prova a sostegno della prima tesi).

Esistono due tipi di persone:
1) quelli che riscontrando una determinata “stortura” cercano di risolverla con i mezzi che hanno;

2) quelli che per svariati motivi negano l’esistenza stessa della medesima oppure la difendono a spada tratta.

La spaventosa ed evidentissima truffa che in altri paesi ha assunto il nome di “rete del debito” (http://www.webofdebt.com/) o “spirale del debito”, in Italia viene sinteticamente individuata con "signoraggio".
Le persone tipo 2), una parte delle quali avrebbe il bagaglio culturale e l'obbligo (perché stipendiati dallo Stato – alludo ovviamente ai professori universitari di macroeconomia) di individuare tutti i giusti cavilli tecnici e la terminologia più appropriata per evidenziare al meglio la stortura, si affannano, non tanto a cercare di comprendere le ragioni delle persone tipo 1), ma ad additarle come ignoranti, visionarie, "complottisti" ecc..

Ma le persone di tipo 1)sono realmente ignoranti?


IL SIGNORAGGIO OGGI

Storicamente, il "signoraggio" era il termine col quale si indicava il compenso richiesto dagli antichi sovrani per garantire, attraverso la propria effigie impressa sulle monete, la purezza e il peso dell'oro e dell'argento. Ogni cittadino poteva infatti portare alla Zecca metallo prezioso per farlo trasformare in denaro e il sovrano tratteneva, come signoraggio, una percentuale del metallo.

Ciò che viene oggi indicato come "reddito monetario" in effetti non è altro se non l'antico signoraggio. Se dunque un ente statale si prendesse la briga di stampare moneta, diffonderla, controllare l'operato degli Istituti bancari, certamente sarebbe legittimo istituire una tassa per coprire le spese necessarie al buon funzionamento di quell'ente. Ma la dimensione del moderno signoraggio va ben al di là di una semplice tassa. Il reddito monetario di una banca di emissione (Banca Centrale)è dato infatti dalla differenza tra la somma degli interessi percepiti sulla cartamoneta emessa e prestata allo Stato e alle banche minori e il costo infinitesimale di carta, inchiostro e stampa, sostenuto per la produzione del denaro.

Esempio in “soldoni” del signoraggio:

“Lo Stato prende in prestito una banconota da €100 euro dalla Banca Centrale e la «paga» con una «obbligazione» da €100. A fine anno dovrà «drenare» dalla popolazione quei €100 per restituirli al legittimo proprietario (che è il Banchiere Internazionale), più gli interessi, diciamo un 2,5%. La Banca Centrale ha stampato quella banconota spendendo (tutto compreso) 30 centesimi di euro (quindi era solo un pezzo di carta, una merce come un altra, come un biglietto del cinema) mentre la banconota da €100 (+2,5%), che lo Stato restituisce alla Banca Centrale, l'ha tolta a noi ed essa è frutto del nostro lavoro, delle nostre fatiche, del nostro sudore, insomma è pregna di valore e impegno umano! La Banca Centrale è una tipografia e si comporta come se fosse la padrona della banconota!

Ergo: il signoraggio su una singola banconota è di €102,5 - €0,30 = €102,2 “

Per capire meglio:è come se la Juventus,o una qualsiasi associazione,organizza un partita od un evento e vuole farsi stampare dei biglietti per l'occasione.La Juventus,o l'associazione,si rivolge ad un tipografo che gli prepara i biglietti.La Juventus decide di fare stampare sul biglietto il prezzo dello stesso,diciamo 100 euro.Ipotizziamo che al tipografo il biglietto venga a costare 30 centesimi,a questo aggiungiamo il suo guadagno di 2,5 euro:totale 2,80 centesimi.Questa è la somma che la Juventus dovrebbe dare al tipografo per ogni biglietto.Se il tipografo si comportasse come la Banca Centrale farebbe pagare alla Juventus 102,80 euro e non 2,80 euro come dovrebbe!Capito il trucco!
Il valore al biglietto lo dà la Juventus con la sua organizzazione,le spese da lei sostenute ecc. non il tipografo!

SOVRANITA’ MONETARIA

Dall’epoca della Rivoluzione americana e francese è principio fermo in ogni democrazia e comune convinzione che la "sovranità" non appartiene al monarca ma esclusivamente al popolo. Così è in tutte le democrazie liberali dell’occidente. L’Italia non fa eccezione infatti l’art.1 della nostra Costituzione stabilisce: "La sovranità appartiene al popolo il quale la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Per sovranità popolare si intende il potere politico nella sua radice primigenia, da cui traggono legittimazione il potere legislativo (il Parlamento), quello esecutivo (il Governo) e quello giudiziario (la Magistratura).

Derivazione diretta della sovranità popolare è la sovranità monetaria che determina il potere di chi detiene il controllo del credito e della moneta.

La moneta dovrebbe nascere di proprietà del cittadino, perché è lui che, accettandola, ne crea il valore. Purtroppo nella realtà non è così, perché il popolo, e quindi lo Stato, non detiene il potere di emettere moneta; potere che è stato delegato ad “altri”,alle Banche Centrali!

Nel momento in cui la moneta viene messa in circolazione dalla Banca centrale, sarebbe necessario che essa diventasse di proprietà di tutti i cittadini, i quali hanno contribuito in un modo o nell'altro alla crescita dell'economia reale.

E’ il popolo che produce, consuma, lavora, fa girare l’economia. Tutte queste attività ed altre ancora sono alla base della vita economica del paese e perciò sembra logico che i benefici derivati dalla messa in circolazione della moneta non debbano essere un'esclusiva di pochi banchieri bensì vadano distribuiti a tutti quei soggetti che concorrono nella vita economica del paese.

Come spiega il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello dell’Aquila Bruno Tarquini in un suo libro(TARQUINI B., La banca, la moneta e l'usura , Ed. Controcorrente, Napoli (2001)), il popolo ha perso la sovranità monetaria. Contrariamente a quanto accade nel rapporto tra Stato e cittadini con l'emissione dei titoli fruttiferi, in quello che viene a stabilirsi tra Stato e la Banca Centrale, con l'emissione della moneta bancaria (banconota), si coglie in tutta la sua drammaticità la rinuncia da parte dello Stato alla sovranità monetaria ed al conseguente esercizio del potere di "battere moneta"; si avverte soprattutto la stranezza di una situazione che poteva trovare una valida giustificazione in altri tempi, quando la moneta aveva un proprio valore intrinseco perché costituita da pezzi coniati in metalli pregiati, o quando essa, pur rappresentata da simboli cartacei, aveva tuttavia una copertura nelle riserve auree o argentee delle banche: allora era frequente che il re o il principe (cioè lo Stato), non avendo a propria disposizione risorse finanziarie (metallo pregiato) per sostenere, ad esempio, le spese di una guerra, ricorresse ai banchieri per ottenere i necessari prestiti.

Ma nell'attuale momento storico, in cui la moneta è costituita soltanto da supporto cartaceo, privo di qualunque copertura aurea o valutaria, non si comprende la ragione per la quale lo Stato debba richiedere ad un apposito istituto bancario privato il mutuo, sempre oneroso, di banconote create dal nulla e prive quindi di ogni valore intrinseco, trasferendogli in tal modo, con la sovranità monetaria, non solo il potere di emettere moneta, ma anche il governo di tutta la politica monetaria, attraverso il quale, come si è già esposto, non può non influire in maniera assolutamente determinante su tutta la politica economico-sociale del governo nato dalla volontà popolare.

Oggi accade che, per mezzo dei propri stabilimenti della Zecca,lo Stato provvede alla creazione ed alla messa in circolazione di tutta la monetazione metallica, del cui ammontare (anche se di modestissimo valore rispetto a tutto il circolante cartaceo di banconote) esso non è debitore di nessuno, tanto meno della privata Banca d'Italia. Così come, fino a pochi anni fa, provvedeva, nello stesso modo, alla creazione ed alla messa in circolazione di carta moneta di cinquecento lire e, prima ancora, anche di mille lire , neanche in relazione delle quali ovviamente sorgeva in capo allo Stato alcuna obbligazione di restituzione né di pagamento di interessi, poiché di esse lo stesso Stato non si indebitava, provvedendo direttamente alla loro creazione ed alla loro immissione in circolazione.

VALORE INDOTTO DELLA MONETA


Il Professore Giacinto Auriti(Professore universitario in discipline giuridiche. E’ stato tra i docenti fondatori della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Teramo, della quale è stato anche preside. Ha insegnato "Diritto della navigazione", "Diritto internazionale", "Diritto privato comparato" e "Teoria generale del diritto".) ha effettuato molti studi sul signoraggio, proponendo un rilevante esperimento sulla moneta complementare e ha elaborato un'originale e discussa teoria riguardante la moneta.

Questa teoria si esprime col concetto di valore indotto della moneta.

Secondo Auriti la moneta è una fattispecie giuridica.
"Due sono state infatti le definizioni date della moneta: valore creditizio e valore convenzionale. Poiché convenzione e credito sono fattispecie giuridiche, non v'ha dubbio che la moneta costituisca oggetto della scienza del diritto.

L'ostacolo di fronte al quale tutti i monetaristi si sono trovati basa sull'errore iniziale di non aver definito la moneta come fattispecie giuridica e lo stesso diritto come strumento o bene esso stesso: come espressione cioè di un valore proprio diverso da quello del bene oggetto del diritto.

Su questo equivoco iniziale si è preteso di giustificare il valore monetario sulla base della riserva d'oro, confondendo e spacciando sotto la parvenza di valore creditizio il valore indotto, ossia configurando la moneta come titolo di credito rappresentativo dell’oro."

Secondo Auriti questa tesi è clamorosamente errata perché basata su una concezione materialistica del valore. Quando si parla dell'oro si concepisce il cosiddetto valore intrinseco come una proprietà del metallo. Anche l'oro ha valore non perché sia tale, bensì perché ci si è messi d'accordo che lo abbia.

In breve anche il valore intrinseco altro non è che valore indotto.

Ancora Auriti:
"Siccome questo metallo è stato considerato tradizionalmente come simbolo monetario, per consuetudine gli è stato attribuito il valore indotto. Ciò significa che anche l'oro ha valore per il .semplice fatto che ci si è messi d'accordo che lo abbia. Poiché la convenzione è una fattispecie giuridica ed ogni unità di misura è convenzionalmente stabilita, la materia prima per creare moneta è esattamente la medesima che serve per creare fattispecie giuridiche, e cioè spazio e tempo; tempo è la previsione normativa, ovvero il giudizio di valore corrispondente alla titolarità del diritto e spazio è la materia con cui si manifesta (la cosiddetta forma del diritto). Questo elemento materiale può essere l'oro o qualsiasi altro simbolo di costo nullo, come carta ed inchiostro."

Da ciò si evince che il valore della merce utilizzata come simbolo monetario è del tutto irrilevante.

Per comprendere le differenze fondamentali tra moneta e credito basta muovere dalle seguenti considerazioni:

1) il credito si estingue col pagamento, la moneta continua a circolare dopo
ogni transazione, perché, come ogni unità di misura è un bene ad utilità ripetuta;

2) nel credito, come in ogni fattispecie giuridica, prima si vuole il precetto normativo e poi lo si manifesta; nella moneta, prima si crea la manifestazione formale, cioè i simboli monetari e poi le si attribuisce il valore all'atto dell'emissione. Chi crea il valore della moneta non è infatti chi la emette, ma chi l'accetta. Come nell'induzione fisica nasce l'energia elettrica con la rotazione degli elettrodi, cosi nell'induzione giuridica nasce il valore monetario all'atto dell'emissione cioè quando inizia la fase dinamica della circolazione della moneta;

3) il valore del credito è causato dalla promessa del debitore, come avviene nella cambiale in cui l'emittente è il debitore. Il valore della moneta è causato dall’accettazione del primo prenditore perché egli sa, come membro della collettività nazionale, che gli sarà accettata da tutti i partecipi della convenzione monetaria, cioè dalla collettività che crea appunto per questo il valore indotto della moneta;

4) il valore del credito è sottoposto al rischio dell'inadempimento. il valore monetario è attuale e certo perché per l'induzione giuridica la moneta, pur essendo un ben immateriale, è un bene reale oggetto di diritto di proprietà. Poiché il valore del titolo di credito è causato dalla promessa del debitore, sottoscrivendo il simbolo monetario sotto la parvenza di una falsa cambiale, il Governatore della Banca Centrale induce la collettività nel falso convincimento che sia lui stesso a creare il valore monetario.

Pertanto il prof. Auriti arriva alla denuncia secondo la quale la Banca Centrale non solo espropria ed indebita la collettività nazionale del suo denaro, ma acquisendo la sovranità monetaria va ad usurpare anche la stessa sovranità politica.

SIGNORAGGIO PRIMARIO E SECONDARIO

Come detto prima,il signoraggio si definisce come la differenza tra il valore nominale della moneta ed il suo costo di produzione. Esso è un profitto di cui si appropria chi ha il potere di emettere una data moneta. Tale profitto esiste per ogni forma di moneta oggigiorno utilizzata: metallica, cartacea e scritturale.

Il signoraggio sulla moneta metallica è solitamente per legge attribuito allo Stato. Quello sulla moneta cartacea è per legge attribuito alla Banca Centrale (solitamente privata). Quello sulla moneta scritturale è invece (seppur senza riferimento legislativo) attribuito al sistema bancario nel suo complesso (Banca Centrale compresa, dato che anch'essa può creare denaro dal nulla prestandolo senza l'emissione di banconote).

Il signoraggio sulla moneta metallica è costituito dal valore facciale (nominale) totale di tutte le monete metalliche coniate da un determinato Stato in una determinata valuta, al netto del costo di produzione delle stesse.
Come visto precedentemente di questa forma di signoraggio si appropria lo Stato.

Il signoraggio sulla moneta cartacea è costituito dal valore facciale totale di tutte le banconote emesse da una Banca Centrale in una determinata valuta, al netto del costo di produzione delle stesse.
Di questa forma di signoraggio si appropria invece la Banca Centrale).

Il signoraggio sulla moneta scritturale è costituito dal valore nominale (facciale in questo caso non è corretto, non essendo questa moneta fisica) di tutta la moneta prestata dal sistema bancario (credito) sotto forma di deposito (per lo più conto corrente (c/c)), al netto del costo di produzione della stessa (che è nullo: una semplice digitazione su un computer o scrittura su un foglio di carta di cifre numeriche).

Mentre il signoraggio sulla moneta fisica (cartacea e metallica) è solitamente ben identificato, quello sulla moneta scritturale risulta spesso non compreso a causa della non automatica identificazione di quest'ultima come moneta vera e propria: ciò che non è sensorialmente percepibile è di più difficile comprensione. Tale confusione è accentuata ancor più dall'esistenza della Contabilità e del Bilancio: in quanto costituiti della stessa sostanza (cifre numeriche su pc o su carta), si tende a fare confusione tra la moneta scritturale (deposito) ed una generica computazione di cifre monetarie (Contabilità e Bilancio). La prima è moneta, la seconda un semplice conteggio della stessa moneta. Il conto corrente, in altre parole, non è Contabilità, come viene solitamente definito, bensì vera e propria moneta non fisica che gode del suo signoraggio, come ogni moneta il cui valore nominale è superiore a quello intrinseco (nullo in questo caso).
Vediamo nello specifico.

LA RISERVA FRAZIONARIA

Come spiega il Nobel per l’economia Paul Samuelson nel suo testo Economia(SAMUELSON P.A. e NORDHAUS W.D., Economia, Ed. Zanichelli, Bologna, 1993) a fronte di un nuovo deposito, la banca può concedere un prestito aggiuntivo per un ammontare massimo pari al nuovo deposito meno la somma trattenuta sotto forma di riserva a qualsiasi titolo.

La riserva frazionaria è la percentuale dei depositi bancari che per legge la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili.

Attualmente,la percentuale di riserva è pari al 2%,quindi, a fronte di 100 euro di nuovi depositi, la banca deve tenere 2 euro in attività liquide o facilmente liquidabili, mentre può impiegare (ovvero prestare) i restanti 98 euro.

E'in base all’errata definizione della moneta come unità di conto ( e non come bene reale) che si è generato nella mente umana la possibilità della moneta come “essenza immaginaria”, come bene che non ha bisogno di essere scambiato realmente per svolgere la sua funzione.

In base a questo concetto di moneta (come essenza immaginaria) il sistema bancario, tramite la riserva frazionaria, ha creato la moneta virtuale (creata dal nulla e non garantita da alcuna riserva di moneta reale) che rappresenta, insieme al Signoraggio, una colossale truffa ai danni del Popolo.

La riserva frazionaria è la percentuale dei depositi bancari che per legge la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili.

Oggigiorno, tale coefficiente di riserva si basa su alcune passività della banca, in particolare depositi e titoli: un coefficiente di riserva del 2% per depositi e titoli con scadenza o rimborsabili fino a due anni; un coeff. di riserva del 0% per depositi e titoli con scadenza o rimborsabili oltre i due anni.

Inoltre, anche nel sistema SEBC(Sistema Europeo delle Banche Centrali) vale ciò che in Italia esisteva già dal 1990, ossia la mobilizzazione della riserva: l'obbligo di riserva richiede che la banca mantenga una riserva media giornaliera, calcolata nell'arco di un mese, almeno pari all'ammontare di riserva dovuto. È dunque possibile, con la mobilizzazione della riserva, movimentare l'intera riserva purché a fine giornata il conto riserva/regolamento (il conto su cui la banca mantiene le proprie riserve presso la Banca Centrale) non presenti saldi negativi.

Ad esempio, ipotizzando una banca con 1000 euro di depositi con scadenza 12 mesi, essa ha l'obbligo di tenerne 20 come riserva (ossia il 2% di 1000) e può prestarne un massimo di 980. Tali 980 euro possono poi diventare depositi della stessa o di un'altra banca, ed ipotizzando che rimangano anch'essi depositi con scadenza 12 mesi, 19,6 euro dovranno rimanere in riserva (2%) ed un massimo di 960,4 euro potranno essere prestati, e così via.

Tale meccanismo crea denaro dal nulla in quanto i depositi continuano ad esistere come denaro, anche se in alcuni casi vincolati nell'utilizzo immediato. Da quei 1000 euro di depositi iniziali, il sistema bancario nel suo complesso può prestare quindi, attraverso il passaggio depositi-prestiti-depositi sopra accennato, un massimo di 50.000 euro (una semplice serie geometrica: 1.000x(1+0,98+0,98*2+0,98*3+...) ).

Se tale calcolo di creazione del denaro dal nulla da parte del sistema bancario è vero in un sistema monetario statico, non lo è però in un sistema monetario dinamico. Infatti quei soldi nella realtà si muovono velocemente nel sistema, e quindi lo stesso medesimo denaro può in poco tempo, divenendo deposito di diversi depositanti o di diverse banche, permettere la creazione di denaro non solo una volta, ma molte volte. Potenzialmente, infinite volte. Ciò significa che la creazione di denaro reale non è solo di 50 volte, ma è ben superiore. E tanto maggiore è la velocità di circolazione della moneta, tanto maggiore sarà la moneta creata.

La creazione di moneta nel sistema monetario odierno basato su riserva frazionale, quindi, non ha sostanzialmente alcun limite, a differenza di quanto ufficialmente dichiarato. E la riserva frazionaria quindi, oggigiorno peraltro quasi inesistente, è in realtà uno strumento fittizio di limitazione della creazione di moneta dal nulla (strumento di politica monetaria restrittiva). Ed altrettanto fittizia è la base monetaria (denaro emesso dalla Banca Centrale) come strumento di politica monetaria restrittiva: tolto infatti il denaro iniziale emesso dalla Banca Centrale (una qualsiasi quantità positiva, anche un infinitesimo), per il meccanismo sopra descritto se ne può creare all'infinito attraverso le banche ordinarie.

Tale concetto non è sovente compreso in quanto si tende a ragionare in modo statico, e non dinamico; ed a considerare la creazione di moneta scritturale come la risultante del solo coefficiente di riserva obbligatoria, senza considerare la velocità di circolazione della moneta.

In sostanza, il sistema bancario può produrre a costo zero quantità illimitate di "denaro" dal nulla – denaro con cui sottrae unilateralmente potere d'acquisto al mercato e ai soggetti diversi dalle banche stesse, incontrando in questa produzione
solamente il limite della credibilità del denaro stesso che essa va creando, nel senso che il sistema bancario può immettere solo la quantità di nuovo "denaro" creditizio, che il mercato, nel corso del tempo, può e vuole assorbire. Proprio per questa ragione, affinché la gente e il mercato non perdano fiducia nel denaro bancario, i suddetti meccanismi di moltiplicazione della massa monetaria dal nulla non vengono resi noti, anzi spesso vengono negati.

Viene incoraggiata la convinzione che le banche siano tenute a osservare rigorosi limiti di riserva e che guadagnino onestamente sulla forbice tra tassi attivi e tassi passivi. E che le Banche Centrali sorveglino e garantiscano che l'offerta di credito non sia eccessiva e non causi inflazione, mentre le forti tasse servirebbero (anche) a drenare l'eccesso di denaro circolante.

Quanto sopra comporta anche che l'ammontare della massa monetaria effettiva è incontrollabile, indefinito, perché esso dipende da fattori arbitrari o, più esattamente, potestativi.(DELLA LUNA M. e MICLAVEZ A. , EuroSchiavi , Arianna Editrice, Bologna (2006))

BANCHE CENTRALI, EURO E TRATTATI
(Denaro dal nulla!!!)

Antonella Randazzo, insegnante di filosofia, si occupa di Diritti umani da diversi anni. Di recente ha pubblicato un libro(RANDAZZO A., Dittature. La Storia Occulta, Edizione Il Nuovo Mondo (2007)) critico nei confronti dell’attuale sistema finanziario. L’autrice denuncia in un passo del libro:

“ Le banche hanno il potere di stampare denaro. Tale potere viene esercitato in segretezza. I mass media utilizzano parole e concetti per nascondere tale realtà. Ad esempio, parlano della Banca Europea come fosse legata all'Europa, e non dicono che essa è un'istituzione controllata da pochi privati. Lo stesso avviene per la Federal Reserve , il cui presidente viene nominato dal presidente americano, per dare ad intendere che si tratta di un'istituzione governativa. E invece essa è nelle mani di un gruppo di banchieri privati. “

Per capire il signoraggio si deve ben capire il concetto della creazione del denaro, come avviene, da cosa è garantito e chi ne trae i vantaggi.

Nel 1970 l’OPEC(Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countrie )), cioè il cartello dei produttori di petrolio, non solo aumentò il prezzo del greggio, ma pretese il pagamento in oro e non in dollari.

Gli stati che avevano riserve in dollari, cercarono di cambiarli in oro, che si sarebbe dovuto trovare nei forzieri di Fort Knox(Fort Knox è una riserva militare nello Stato del Kentucky (USA). È considerato un centro importante perché vi si trova il deposito delle riserve auree degli Stati Uniti.) in USA, ma si scopri che l’oro non era sufficiente e non copriva il valore dei dollari circolanti in tutto il mondo.

Le riserve auree nel mondo (valutate al 1975) non superavano le 200.000 tonnellate, mentre per coprire tutte le monete circolanti ne sarebbero occorse 75.000.000 di tonnellate. Il che vuol dire che ogni moneta aveva una copertura del suo valore pari allo 0,3 % in oro, cioè carta straccia.

Il 15 agosto 1971, il presidente Nixon annuncia a Camp David, con decisione unilaterale, di sospendere la convertibilità del dollaro in oro. Una constatazione di fatto del disastro.

Questo video è una pietra migliare per capire l'origine della moderna schiavitù,un sistema destinato ad esplodere,dipende da quanto tempo impiegheremo per accorgercene!


Da allora i paesi continuano a stampare denaro dal nulla, “ex nihilo”, fondandolo sul nulla, perché non esiste alcun valore di riferimento che possa far capire quanto vale il biglietto di banca stampato. Ancora di più carta straccia.

Le banche centrali emettono moneta,praticamente senza costo, e se ne attribuiscono la proprietà a titolo esclusivo e, con i loro prestiti sistematici, creano e incrementano il debito pubblico di ogni stato.

Ma la banca centrale del quale è consapevole che non ha un corrispettivo in oro, e quindi non ha valore.

Sapete come sono nate le banche centrali? La storia a volte insegna.
Già in epoca tardo-rinascimentale gli Stati(regni di Francia-Spagna-Inghilterra) per le spese di guerra opere pubbliche ecc. emettevano troppi biglietti di stato rispetto alle riserve auree,facevano ripetutamente bancarotta,ossia insolvenza verso banchieri.
Verso la fine del XVII secolo avvenne la più grande (...e più stabile) delle rivoluzioni,ossia i regnanti si allearono con i banchieri e fondarono banche private,trasferendo ad esse il potere sovrano di emettere denaro.
La prima di queste fu la Bank of Englang,nel 1694,sotto Guglielmo II di Orange.
Prima di questa rivoluzione-trasformazione,il sovrano che voleva ampliare i suoi domini,costruirsi una maestosa reggia,indebitava se stesso verso le banche,dopo la trasformazione invece,il sovrano coi suoi soci banchieri,divenne creditore ,attraverso la banca centrale,e il popolo acquisì il debito.
Quindi,da quel momento in poi,il sovrano che voleva fare i suoi interessi facendo una guerra,la poteva fare senza indebitare se stesso,anzi,grazie ad essa,andava a credito di capitale e interesse verso lo Stato e i cittadini per le spese della stessa.Ossia,poteva fare i propri interessi e guadagnarci pure sopra,il guadagno poi era assicurato,indipendentemente dall'esito della guerra!!!!!
Ebbe cosi inizio un meccanismo perverso,la spesa pubblica (guerra e assistenzialismo) e l'indebitamento pubblico che da essa si origina,divennero un lucroso affare per la classe dirigente.
Il debito pubblico è il pretesto per aumentare le tasse,i governanti nel frattempo si arricchiscono maneggiando molto denaro(il denaro dei cittadini),questo denaro lo possono poi utilizzare per alimentare certi clientelismi e comperare consensi,la classe dirigente può pure alzare i tassi di sconto facendo fallire molte imprese e rilevandole poi per poco o niente!
Vi è un poco familiare questa situazione?

Moneta-debito -moneta credito-proprità della moneta all'atto di emissione.

Vediamo di chiarire un passaggio fondamentale su cui spesso si fa confusione,dando adito ai disinformatori di crearsi un appiglio!(In verità si arrampicano sugli specchi!)
Un errore comune è il ritenere che il denaro venga "prestato" a interesse dalla BC allo Stato,in verità non si tratta di prestito ma di sconto(nel senso di anticipazione su un titolo di credito),ricordate l'espressione"tasso ufficiale di sconto"?
Talvolta per far capire meglio pure io uso il termine prestare,sappiate però che non è corretto.
Andiamo avanti.
Lo Stato emette titoli di debito pubblico(BOT,CCT,ecc.) e li presenta alla Banca Centrale,la quale glieli sconta all'85% circa del valore ,ossia anticipa denaro allo Stato contro la cessione di titoli che costituiscono promesse di pagamento dello Stato in favore del loro portatore.I titoli di debito pubblico sono come cambiali pagherò gravati da interesse ed emessi dal Ministero del Tesoro.
Il denaro che la BC anticipa allo Stato(scontando i titoli di debito),non viene prestato,ma ceduto in proprietà.
Lo Stato rimane debitore nel senso che dovrà rimborsare i titoli emessi,gravati da interessi, alla loro scadenza e al loro portatore.
Il debito grava sui titoli,non sul denaro che lo Stato riceve dalla BC.
Dimenticavo,la Banca Centrale,una volta ritirati i titoli di debito pubblico li mette all'asta o li trattiene come garanzia.
Attualmente il debito e così ripartitto:83% Banche ---17%Risparmiatori


Altra fonte di disinformazione riguarda la proprità della moneta all'atto di emissione.
Vediamo di spiegare bene il concetto.
Supponiamo che la Banca Centrale emetta denaro per un valore di 500 miliardi di euro.
Quel valore,quei 500 miliardi di euro,di chi sono?
A chi appartiene la moneta,il valore del denaro ,al momento in cui viene emessa dalla Banca Centrale?
Allo Stato o alla Banca Centrale?
Da questa risposta dipende l'indebitamento dello Stato.
E' importante sottolineare una cosa,non si sta parlando della proprietà delle banconote(pezzi di carta) che abbiamo in tasca,quelle ovviamente appartengono al portatore,ma della proprietà del valore di quelle banconote al momento in cui vengono emesse!!
Se il proprietario è il popolo e per esso lo Stato,allora il popolo non deve pagare quel valore alla Banca Centrale,come invece avviene,risparmiando così miliardi di euro tutti gli anni!!!
Il fatto che l'esercizio del potere monetario esercitato attraverso la Banca Centrale sia uno strumento di potere dei banchieri sullo Stato,è dimostrato dal fatto che le istituzioni statali sono impegnate ad equivocare e a mentire in tutte le sedi anche parlamentari per coprire il fatto che la Banca D'Italia cede a caro prezzo denaro che ad essa non costa niente e a cui non è essa a dare valore!

Quel valore glielo conferisce invece il mercato,la gente,attraverso la richiesta di denaro.
Voglio ricordare che uno dei cardini della Costituzione è il principio della Sovranità popolare,ed in base ad esso il denaro col suo valore debbono appartenere al popolo,e per esso allo Stato.
Non è assolutamente giusto che lo Stato indebiti se stesso e il popolo verso una banca Centrale per ottenere denaro.

Ma le cose sono ancora peggiori ; la Banca Centrale oltre ad appropriarsi del valore del denaro che emette,nel proprio bilancio mette quel valore tra le passività,simulando un indebitamento,evitando così di pagare le tasse su quello che è un incremento di capitale,che invece dovrebbe essere interamente tassato,anzi ,in base allo Statuto,girato allo Stato.

Questo ragionamento è stato sottoposto ad interrogazioni parlamentari nel 1994 e nel 1995.
Attenzione alle risposte,elusive e altamente imprecise,vediamo meglio.....
Si disse che la Banca Centrale non sarebbe proprietaria dei valori monetari(fin qui ci siamo..) perchè il denaro emesso costituirebbe sempre un passivo,un debito;e che ,perciò,la Banca Centrale lo iscriveva come posta passiva nel proprio bilancio.

Questa risposta è contraria alla verità,vediamo perchè..
Innanzitutto, la sopra citata affermazione è in contraddizione coi comportamenti di tutti i Governi,se il denaro non appartiene alla Banca Centrale,perchè lo Stato continua a dar qualcosa(I titoli di debito pubblico,ricordiamocelo..)in cambio di euro?
Posto che il denaro emesso costituisca un debito,perchè mai lo Stato dovrebbe comprarlo pagandolo con titoli del debito pubblico che costituiscono un credito per chi li riceve?
Avete mai visto qualcuno che paghi un altro per farsi cedere un debito?
Sarebbe assurdo,giusto?

Le risposte del Governo costituiscono pure un falso giuridico,poichè il denaro non è affatto un debito per la Banca che lo emette.Se fosse tale,dovrebbe poter essere incassato dal portatore presso la Banca medesima,tramite conversione in oro.Ciò poteva essere vero sino al 1929 circa.
Se notate nelle banconote non appare più la scritta "pagabile a vista al portatore".

E' però comprensibile che il Governo menta su quest'argomento,altrimenti ammetterebbe che la sua vera funzione è quella di defraudare i cittadini e gli elettori,togliere loro dignità e libertà,per arricchire un'elite finanziaria che detiene il vero potere.




Trattato di Maastricht e BCE

Il Trattato sull'Unione Europea (noto come Trattato di Maastricht) venne firmato nella cittadina olandese sulle rive della Mosa di Maastricht il 7 febbraio 1992 dai 12 paesi membri dell'allora Comunità Europea, oggi Unione Europea ed è entrato in vigore il 1 novembre 1993.

Secondo alcuni studiosi attraverso il trattato di Maastricht è stato possibile trasferire il potere sovrano dei popoli europei ad un’entità virtuale, che decide per loro attraverso euroburocrati non eletti, liberi da controlli e responsabilità, scelti da poteri finanziari sovranazionali. Un trattato diretto a realizzare un governo europeo centralizzato, sul quale tali poteri possono più facilmente esercitare la loro egemonia e la loro pressione, lontano dal controllo elettorale dei popoli.

Secondo i sostenitori dell’Eurosistema il trattato sull'Unione europea (TUE) segna una nuova tappa nell'integrazione europea poiché consente di avviare l'integrazione politica. L'Unione europea da esso creata comporta tre pilastri: le Comunità europee, la Politica estera e di sicurezza comune (PESC), nonché la cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale (JAI). Il trattato istituisce una cittadinanza europea, rafforza i poteri del Parlamento europeo e vara l'unione economica e monetaria (UEM).

Le banche centrali delle singole nazioni europee, prima del Trattato di Maastricht, avevano un'indipendenza dal potere politico variabile tra il 40 e il 65 %; oggi, dopo i cambiamenti determinati dall'avvento dell'Euro, hanno raggiunto il 90%.

Dunque, mentre nessuna influenza può giungere dal potere politico alla BCE, dai vertici monetari giungono al potere politico continue indicazioni, parametri cui attenersi, precisi paletti che coinvolgono l'intera economia delle nazioni.

È davvero singolare come il Trattato di Maastricht si sia preoccupato di definire la BCE esclusivamente per ciò che riguarda la sua indipendenza.

Francesco Papadia e Carlo Santini, nel loro “La Banca centrale europea”, ricordano: «Dalla lettura del Trattato emerge la particolare collocazione della Banca centrale europea nell'assetto istituzionale dell'Unione europea. L'articolo 4, infatti, non la menziona tra le istituzioni (Parlamento europeo, Consiglio, Commissione, Corte di giustizia e Corte dei conti) della Comunità. Alla Banca, però, il Trattato conferisce personalità giuridica e lo Statuto riconosce la più ampia capacità di agire in ciascuno degli Stati membri. Sotto il profilo giuridico-formale, la Banca centrale europea non è, dunque, un'istituzione comunitaria [...], i suoi atti non sono imputabili alla Comunità. La Banca centrale europea è inserita in una cornice giuridica che ne stabilisce e ne tutela l'indipendenza nell'attuazione della politica monetaria».

Ulteriore prova di come i Governi dei Paesi del SEBC abbiano perso la loro sovranità monetaria, e quindi la possibilità di influire nelle decisioni di politica monetaria dell’Ue, possiamo citare alcuni articoli del Trattato.

L’art.105 del trattato di Maastricht, infatti, prevede che “la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità.”, e l’art.107 aggiunge che “nell’esercizio dei poteri e nell’assolvimento dei compiti loro attribuiti… né la BCE, né una BCN, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri, né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari, nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell’assolvimento dei loro compiti.”


Ancora, all’art.108 A.1, si legge che “ la decisione (della BCE) è obbligatoria in tutti i suoi elementi per i destinatari da essa designati”. Un vero e proprio potere assoluto, in materia di politica monetaria, nelle mani della BCE che, giova ripetere, è un Ente privato sovranazionale.
Ma..... Norme di tale portata non sono in contrasto con i principi contenuti nella prima parte della costituzione italiana? Non sono forse in contrasto con quello sancito dall’Art.1, dove si afferma che la sovranità appartiene al popolo?

Il protocollo sul SEBC stabilsce il diritto di segretezza(ossia di non rendere pubbliche le ragioni di ciò che che i membri del consiglio direttivo della BCE decidono sulla testa dei cittadini):"10.4.Le riunioni hanno carattere di riservatezza.Il Consiglio direttivo può decidere di rendere pubblico il risultato delle proprie deliberazioni"

L'art. 12
del medesimo Protocollo sancisce la sovranità dei banchieri centrali sugli Stati che si sono ad essi sottoposti,a questo dobbiamo poi aggiungere il fatto che i dirigenti della BCE sono immuni da indagini giudiziarie.Il Trattato di Maastrich ha fatto dei dirigenti BCE degli intoccabili membri di una società segreta che condiziona gli Stati e i popoli.

L'art. 16 del Protocollo sancisce la perdita della sovranità monetaria degli Stati a sfavore dei banchieri centrali.

Pertanto, le Banche centrali nazionali aderenti all’Eurosistema su autorizzazione della BCE, prestano agli Stati ed alle Banche ordinarie la moneta (l’euro) creata dal nulla (cioè senza una corrispondente copertura), richiedendo non solo il pagamento degli interessi, ma anche la restituzione del valore che l’euro medesimo ha acquistato per effetto della sua circolazione (ricordiamo che i simboli monetari entrati in circolazione, al momento dell’emissione, non avevano alcun valore, essendo stati creati dal nulla). I simboli monetari, invero, hanno incorporato il loro valore nominale, il loro potere d’acquisto, soltanto quando i popoli ne hanno accettato la circolazione (peraltro, nel caso dell’Euro si dovrebbe parlare di “accettazione imposta” e non di libera autodeterminazione di volontà).

L’Eurosistema appare quindi come una federazione di società per azioni le cui deliberazioni sono adottate dagli organi decisionali della BCE. Ad essa (cioè ad un “privato”, espressione di poteri finanziari sovranazionali) gli Stati membri hanno trasferito la propria sovranità monetaria e di conseguenza il controllo della politica economico-sociale delle nazioni.

Una domanda:I banchieri centrali,se avessero voluto attuare una politica trasparente a vantaggio delle nazioni europee,avrebbero preteso garanzie assolute di impunità,irresponsabilità,non indagabilità?

Ma qual'è la politica della BCE?
Molto semplice,possiamo definire due fasi:

Fase1:In tutti gli Stati aderenti all'euro,sebbene sia stato detto il contrario,si è avuta una diminuzione del potere di acquisto,in media, pari al 50%.Questi i dati che possiamo percepire tutti i giorni,nel frattempo l'ISTAT,(chi ci crede ormai?) continua a fare il suo dovere di disinformazione verso il potere reale.I prezzi sono aumentati, e questo sempre a vantaggio della Banca,perchè?
Perchè coi prezzi più alti gli Stati e i cittadini sono costretti ad indebitarsi di più,non viviamo forse in una società ormai improntata sul debito?Guardate la realtà,non le balle che ci raccontano!

Fase 2:Una volta alzati i prezzi i banchieri passano alla seconda fase:diminuire il denaro in circolazione,creare rarefazione del denaro,come?
-Aumentanto il TUS(Tasso ufficiale di sconto),portandolo al 4%
-Non prestando più soldi se non a condizioni gravosissime(richieste di garanzie ipotecarie e fidejussioni familiari o di amici) o ad amici politici del potere.Questo in Italia l'effetto Basilea 2.

Risultato?Molte tasse e debiti da pagare e poco denaro disponibile:Stato,imprenditori e cittadini in ginocchio dinnanzi al potere delle Banche.A questo punto la banche hanno buon gioco a rilevare per pochi soldi le imprese in difficoltà,e lo Stato?
Lo Stato mettendo a disposizione i suoi tribunali e permettendo questa pratica non farà altro che riconfermarsi burattino della finanza privata!



Contabilità e debito pubblico

Il debito pubblico è l'insieme dei debiti dello Stato e delle pubbliche amministrazioni.Lo Stato ha delle spese:investimenti,stipendi,pensioni,guerre,interessi passivi....ecc; e delle entrate:tributi,sanzioni,vendita beni pubblici.... ecc.
Se le entrate non coprono le spese si ha un disavanzo o deficit di bilancio che viene coperto dallo Stato contraendo un debito verso la BCE.

Ripeto ancora una volta il concetto:lo Stato emette titoli di debito pubblico(BOT-CCT-BPT-CTZ) e li cede alla Banca Centrale(oppure questa li compra sul mercato attraverso l'intermediazione formale di società finanziarie introdotte dalla legge a mò di foglie di fico!),che glieli sconta,ossia anticipa allo Stato fino all'85% del loro valore.La Banca Centrale li vende poi all'asta o se lo decide li conserva nel proprio patrimonio.I titoli di debito pubblico sono gravati da interesse e lo Stato li pagherà alla scadenza al loro portatore.Per pagareque titoli lo Stato dovrà imporre ulteriori tasse,contrarre nuovi debiti o vendere beni pubblici,è quello che sta accadendo o mi sbaglio?
Per coprire i deficit di bilancio l'Italia ha sempre optato per contrare nuovi debiti,a partire dal 1980 iniziò a far cassa vendendo,meglio,svendendo beni e imprese pubbliche.
I partiti e i sindacati appoggiarono questa linea di condotta perchè permetteva loro di avere soldi per "comperare" i loro voti e consensi,mantenere la pace sociale ,arricchirsi con le tangenti e posticipare alle generazioni future tutti i problemi.
Dal dopoguerra in poi furono perlopiù i partiti della sinistra i complici dell'oligarchia bancaria,col pretesto di fornire servizi sociali gratuiti,pensioni facili,fingendo di difendere le classi popolari,le hanno al contrario completamente asservite al sistema bancario!
Ora il debito pubblico è il 106% del PIL,paghiamo una tale somma tra interessi passivi e rimborsi capitali che non rimangono più soldi per politiche di sviluppo,allentamento pressione fiscale,servizi e pensioni! Il sistema vecchio è finito perchè con l'entrata nell'euro ci hanno imposto di ridurre il debito pubblico rispetto al prodotto interno lordo.
Come vi ho fatto notare in un post precedente anche la storia del prodotto interno lordo è una frode ai danni del cittadino.
I media ripropongono i modo falsante Il rapporto tra il debito pubblico e il PIL ,come anche il rapporto tra il disavanzo e il PIL;essi ci vogliono far credere che riducendo le spese o prelevando maggiori tasse questi rapporti si riducano.
Bene,ragioniamo.
A prima vista può sembrare ovvio che se a parita di PIL riduco la spesa pubblica o aumento le tasse il rapporto migliora,ma se riduco la spesa pubblica e aumento le tasse,automaticamente si riduce il PIL(che è calcolato sulla spesa pubblica e privata).La riduzione del PIL si manifesterà però l'anno successivo dando l'impressione di un miglioramento di bilancio nell'anno in corso.Tagliando la spesa pubblica poi si ridurranno gli investimenti e la produttività,compromettendo le capacità economiche del paese a medio e lungo termine.
In pratica l'aumento delle tasse e la riduzione della spesa pubblica finiscono per aver effetti opposti sui rapporti debito pubblico/PIL e disavanzo/PIL.
Come afferma infatti il professor Francesco Forte("La misura della pressione fiscale in rapporto al prodotto interno lordo in luogo del prodotto interno netto:un capitolo dell'illusione fiscale"),l'utilizzo del PILM(Prodotto Interno Lordo ai prezzi di Mercato) al posto del PINf(Prodotto Interno Netto al costo dei Fattori)nell'attuale pratica ufficiale di esprimere i principale indicatori fiscali (pressione fiscale,dimensione e ruolo del governo in termini di spesa pubblica,deficit pubblico) ha il deliberato proposito di richiamare l'attenzione sull'aspetto macroeconomico della "illusione fiscale".
Per lordo si intende il valore di vendita al pubblico,per netto al costo dei fattori si intende che occorre detrarre dal lordo gli oneri e i costi di produzione.Con illusione fiscale invece si intende la sistematica distorsione della percezione come risultato di pratiche manipolatorie ad opera dei politici al potere.
In pratica la nozione di PIL fu introdotta dopo Pearl Harbour dal Dipartimento del commercio USA con l'expertise di Gilbert,il PIL comprendeva i tributi indiretti in luogo del reddito nazionale al netto degli ammortamenti e dei tributi diretti.
Si trattò di un'operazione volta a nascondere il fatto che la pressione fiscale veniva aumentata.
Da allora la furbata si è mantenuta ,favorita sicuramente dalle banche centrali.
Torniamo alle banche.

Come vi ho già anticipato,la banca, (oggi la Banca Centrale Europea, prima la Banca d’Italia ) stampa le banconote e iscrive al passivo nel proprio bilancio il loro ammontare, come se fosse una somma di proprietà della Banca e conferita da questa allo Stato.

Quindi, dal punto di vista contabile, la BCE risulta debitrice della moneta emessa, per tutto il tempo della sua circolazione; rappresentando pertanto un debito, tale moneta viene inserita fra le poste passive.

Allora, non ci si spiega perché percepisca interessi su di essa, pur essendo un debitore, visto che gli interessi andrebbero corrisposti al creditore, cioè al proprietario. Ne consegue che la BCE, essendo debitrice della moneta emessa, ne trae un utile non giustificabile, perché i veri creditori, cioè i proprietari, sono i popoli europei. Se poi si voglia assumere che la BCE è proprietaria della moneta emessa, anche prima del momento in cui la pone in circolazione (assurdo logico ed etico, in base al quale il valore della moneta non sarebbe l’effetto di una convenzione, bensì l’espressione della volontà totalitaria imposta da una struttura privata, direttamente dipendente dai gruppi di potere della finanza sovranazionale) si deve anche convenire che la medesima commette un illecito contabile allorquando la pone in bilancio fra le poste passive.

Dal Ministero del Tesoro la Banca incamera titoli di Stato e iscrive il loro ammontare all’attivo del proprio bilancio.

A questo punto tali titoli vengono “piazzati” presso le banche e gli istituti di credito che, a loro volta, li vendono ai loro clienti. Con questa operazione, la Banca centrale incassa subito sul mercato le somme che ha anticipato allo Stato, il quale poi questi stessi titoli li rimborserà alla scadenza.

Dal canto suo lo Stato (contestualmente alla Banca centrale e per la medesima partita) iscrive al passivo nel proprio bilancio le somme che la Banca gli ha anticipato, quelle banconote che in realtà appartengono ai cittadini e quindi dovrebbero essere iscritte all’attivo del bilancio dello Stato.

Per documentare quanto sopra si può esaminare il bilancio della Banca Centrale Europea contenuto nel Rapporto Annuale della BCE per il 2004, analizzando lo stato patrimoniale e il conto economico di gestione. Ricordo che le stesse analogie sono ripresentabili per i bilanci degli anni precedenti o successivi al 2008.





Se il bilancio 2004 fosse stato redatto conformemente alla realtà economico-giuridica , ossia alla inesigibilità verso la banca emittente delle banconote emesse, la voce passiva ‘Banconote in circolazione” dello stato patrimoniale, di oltre quaranta miliardi di Euro, sarebbe stata soppressa, e si sarebbe messa, nel conto economico, tra i ricavi, la posta “Sopravvenienza attiva € 40.100.852.165”; la quale porterebbe a un utile di esercizio di € 38.464.823.463 - utile da riportarsi nello stato patrimoniale in luogo della perdita. Anzi, l’utile di esercizio sarebbe molto maggiore, perché questa enorme variazione del patrimonio netto attivo porterebbe a ricavi proporzionalmente maggiori (circa € 1.000.000.000 al T.U.S. del 2,5%) come interessi attivi (e ciò non solo per l’anno 2004, ma anche per tutti gli anni precedenti, in cui la voce passiva fasulla era presente).

Inoltre, tutto l’incremento annuale della massa di banconote circolanti - circa € 5.200.000.000 – andrebbe ad aggiungersi agli utili di gestione.

Si noti che, in questa riscrittura del bilancio, si sommerebbero, per l’anno 2004, alcune voci attive straordinarie (la sopravvenienza attiva del controvalore delle banconote circolanti, e la conseguente sopravvenienza attiva degli interessi attivi per tutti gli anni precedenti al 2004), e alcune ordinarie, ossia destinate a ripetersi (gli interessi attivi o gli altri utili derivanti dal maggiore capitale netto; il profitto del signoraggio, ossia dell’emissione di nuove banconote).
La gigantesca somma delle passività inesistenti costituisce il valore non manifesto del patrimonio della BCE, quindi del patrimonio delle Banche Centrali che ne fanno parte. La quota competente alla Banca d’Italia, al netto, è € 4.796.563.485,84 – pari alla stima del patrimonio di Banca d’Italia come stimata nel proprio bilancio consolidato dalla sua partecipante Banca Popolare di Lodi.
Il bilancio della Banca d’Italia è fatto secondo i medesimi metodi che occultano reddito e ‘negano’ cespiti patrimoniali.

In sintesi, la Banca centrale nel mentre che iscrive al passivo del proprio bilancio i biglietti di banca emessi (anche se essi non rappresentano una perdita, perché la moneta, essendo l’unità di misura del valore dei beni, ha sempre e soltanto valore convenzionale, mai creditizio) addebita gli stessi, invece di accreditarli, ai popoli che, accettandoli, ne determinano il potere di acquisto.

Questo meccanismo che realizza un sistema usuraio, sia perché la Banca centrale, quando “presta” denaro, si arroga un diritto di proprietà, che non ha, su tutta la moneta circolante; sia perché i cittadini, da proprietari, diventano debitori della moneta che essi stessi creano. Da proprietari, e quindi creditori, a debitori: ecco l’usura praticata dal sistema delle Banche centrali che, allorquando prestano, invece di accreditare, il danaro stampato, ne caricano il costo del 200%.

Tutto ciò che è stato sopra analizzato seguendo il bilancio della BCE lo si potrebbe fare analizzando con gli stessi criteri il bilancio della Banca d’Italia.

Come si evince dal bilancio presentato dal governatore Mario Draghi il 31 maggio 2006:

Passivo dello Stato Patrimoniale della Banca d’Italia


È la Banca d’Italia stessa che nella definizione delle “BANCONOTE IN CIRCOLAZIONE” ci racconta che esse sono un REDDITO.

Infatti a pagina 441 del bilancio bankitalia 2005 troviamo:

BANCONOTE IN CIRCOLAZIONE"

La BCE e le dodici BCN dell’area dell’euro, che insieme compongono l’Eurosistema, emettono le banconote in euro dal 1° gennaio 2002 (Decisione BCE 6 dicembre 2001, n. 15 sulla emissione delle banconote in euro, in Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 337 del 20.12.2001, pp.52-54, e successive modifiche). Con riferimento all’ultimo giorno lavorativo di ciascun mese l’ammontare complessivo delle banconote in euro in circolazione viene ridistribuito sulla base dei criteri di seguito indicati.

Dal 2002 alla BCE viene attribuita una quota pari all’8 per cento dell’ammontare totale delle banconote in circolazione, mentre il restante 92 per cento viene attribuito a ciascuna BCN in misura proporzionale alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della BCE (quota capitale). La quota di banconote attribuita a ciascuna BCN è rappresentata nella voce di stato patrimoniale Banconote in circolazione. La differenza tra l’ammontare delle banconote attribuito a ciascuna BCN, sulla base della quota di allocazione, e quello delle banconote effettivamente messe in circolazione dalla BCN considerata, dà origine a saldi intra Eurosistema remunerati. Dal 2002 e sino al 2007 i saldi intra Eurosistema derivanti dalla allocazione delle banconote sono rettificati al fine di evitare un impatto eccessivo sulle situazioni reddituali delle BCN rispetto agli anni precedenti. Le correzioni sono apportate sulla base della differenza tra l’ammontare medio della circolazione di ciascuna BCN nel periodo compreso tra luglio 1999 e giugno 2001 e l’ammontare medio della circolazione che sarebbe risultato nello stesso periodo applicando il meccanismo di allocazione basato sulle quote capitale. Gli aggiustamenti verranno ridotti anno per anno fino alla fine del 2007, dopodiché il reddito relativo alle banconote verrà integralmente redistribuito in proporzione alle quote, versate, di partecipazione delle BCN al capitale della BCE (Decisione BCE 6 dicembre 2001, n. 16, sulla distribuzione del reddito monetario delle BCN degli Stati membri partecipanti a partire dall’esercizio 2002, in Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 337 del 20.12.2001, pp.55-61, e successive modifiche).

Gli interessi attivi e passivi maturati su questi saldi sono regolati attraverso i conti con la BCE e inclusi nella voce di conto economico interessi attivi netti.

Il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito che il reddito da signoraggio della BCE, derivante dalla quota dell’8 per cento delle banconote a essa attribuite, venga riconosciuto separatamente alle BCN il secondo giorno lavorativo dell’anno successivo a quello di riferimento sotto forma di distribuzione provvisoria di utili (Decisione BCE 17 novembre 2005, n. 11, in Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 311 del 26.11.2005, pp.41-42). Tale distribuzione avverrà per l’intero ammontare del reddito da signoraggio, a meno che quest’ultimo non risulti superiore al profitto netto della BCE relativo all’anno considerato o che il Consiglio direttivo della BCE decida di ridurre il reddito da signoraggio a fronte di costi sostenuti per l’emissione e la detenzione di banconote. Il Consiglio direttivo della BCE può altresì decidere di accantonare l’intero reddito in discorso o parte di esso a un fondo destinato a fronteggiare i rischi di cambio, di tasso di interesse e di prezzo dell’oro. La distribuzione dell’acconto sugli utili da parte della BCE, corrispondente alla quota di reddito da signoraggio della BCE stessa riconosciuta all’Istituto, è registrata per competenza nell’esercizio cui tale reddito si riferisce, in deroga al criterio di cassa previsto in generale per i dividendi e gli utili da partecipazione.

Per l’esercizio 2005 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che l’intero ammontare del reddito da signoraggio resti attribuito alla BCE stessa. “

Ora letto quanto sopra riportato, ovvero un testo presente nel bilancio 2005 di Bankitalia e firmato dallo stesso Governatore Draghi, si evince come le banconote in circolazione rappresentino un reddito per la stessa Banca d’Italia..

L’ingegner Lino Rossi dopo delle attente ricerche ed analisi, arriva a delle conclusioni per certi versi dimostrate, per altri versi sconvolgenti per i dubbi che suscitano. Egli afferma che nel momento in cui si pongono nelle passività i suddetti “redditi” succede che gli stessi vengono sottratti al CONTO ECONOMICO, così come definito dall’art. 2425 del C.C.. Significa, secondo Rossi, due cose:

1) il reddito così trattato non viene sottoposto a nessun tipo di imposizione fiscale, né a nessun tipo di rientro nelle casse dello Stato;

2) lo stesso viene fatto sparire dalla contabilità per prendere (addirittura) la misteriosa via del “nero”.

Dal un libro universitario di economia aziendale (Produzione e Mercato - A. Birolo G. Tattara - Ed. Il Mulino - 1991) si legge: "Si osservi che il biglietto di banca rappresenta un debito della banca centrale nei confronti di chi lo possiede. Quando un biglietto torna alla banca centrale, il debito che esso rappresenta è automaticamente estinto; l'eliminazione del debito comporta dunque la distruzione della moneta".

Pertanto secondo questa analisi Bankitalia si sarebbe sbagliata a definire le “banconote in circolazione” come “reddito” perché in realtà è un debito e quindi fa benissimo a mettere quelle somme nelle passività.

La banconota che torna alla banca centrale viene distrutta.

Vengono spontanee, secondo l’Ing. Rossi, porsi alcune domande:

a) da quando in qua un soggetto percepisce gli interessi di un debito da esso stesso contratto?

b) quando un debito non viene richiesto da nessuno è ancora tale? Nessuno infatti ha titolo per andare alla Banca d’Italia ad esigere la restituzione di quel “debito”.

c) da quando in qua un debitore “distrugge” il credito altrui? Quelle banconote sono della collettività e servono per scambiare i beni che la collettività stessa produce.

Dai bilanci ufficiali presenti sul sito della nostra banca centrale troviamo:

Tabella n.3 – Dati prelevati dai bilanci ufficiali della banca d’Italia sulle Banconote in circolazione Nascono serie perplessità quando leggiamo da diverse fonti quali:

- nella seconda edizione di “Euroschiavi” di Marco Della Luna ed Antonio Miclavez che “alle isole Cayman sono stati trovati i seguenti conti:

700 26891 A01 N BANCA D'ITALIA UFFICIO RISCONTRO VIA NAZIONALE, 91 I-00184 ROMA, ITALIA

709 27154 A01 N BANCA D'ITALIA SERVIZIO RAPPORTI CON L'ESTERO, UFFICIO RISCONTRO 2484 VIA NAZIONALE, 91 I-00184 ROMA ITALIA; “

- sul web - http://spazioinwind.libero.it/cobas/finanzaloro/bancaditalia.htm - La Banca d'italia nel 1994, tramite l'Ufficio italiano cambi (Uic), è entrata -con 100 miliardi di dollari- in una società controllata dall'Hedge Fund Ltcm e costituita nel paradiso fiscale delle CAYMAN ISLAND dai soci promotori dello stesso Ltcm !!!

- nel Corsera del 26-10-95 - Il Financial Time ha scritto che per questo investimento la Banca d'italia ha perso la sua "credibilità morale";

- ne Il Sole 24 Ore dell’ 8-10-98 - "E' assurdo utilizzare riserve nazionali per investire su un fondo come Ltcm,che era chiaramente speculativo",dichiara Edward Thorp, "padre" degli Hedge Fund americani;

- nel libro “Il Potere del denaro svuota le democrazie” di Giano Accame, ed. Settimo Sigillo – un esplicito riferimento alla presenza della Banca d’Italia alle isole Cayman.

Valutare la veridicità di queste fonti, se pur citate da autorevoli testate economiche quali Il Sole 24 ore o il Financial Time, può risultare secondario al problema, nonché rappresenta un compito arduo anche perché andare a rintracciare i fondi neri è sempre un’impresa complessa. Ciò che conta è che quei soldi non sono dove dovrebbero essere, ovvero nelle casse dello Stato a lenire il nostro enorme debito pubblico.

Tutte queste operazioni producono un debito pubblico in continuo aumento.

Esempio: “se lo Stato restituisce 98 e non 102 cosa succede? non è che può fare molto.. può solo chiedere un nuovo prestito, stavolta di 104 (100 per le spese previste per il nuovo anno, 4 per il debito non pagato l'anno precedente).

Naturalmente a fine anno dovrà restituire 104 + gli interessi = 106 (circa). Ora si possono seguire due strade: o si aumenta la pressione fiscale, oppure si mantiene stabile la tassazione per motivi di ordine pubblico (un popolo che si vede aumentare le Tasse e poi scopre come vengono sperperati i suoi soldi tende, storicamente, a non tollerare questi “errori”) ma si aumenta il ricorso all'indebitamento pubblico, tramite il prestito privato dalle banche centrali.”

Questa situazione si è ripetuta e tuttora si ripete tutti gli anni.
Debito pubblico italiano dal 2002 al 2005


Come si vede dalla tabella, dal 2002 al 2005 il debito pubblico è sempre aumentato e continuerà ad aumentare.Attualmente il debito pubblico è stimato in 1625 miliardi di euro e l'interesse sul debito è stimato in 70 miliardi di euro annui!

Siccome alla BCE è stata data (come a Bankitalia S.p.A. prima di essa) totale autonomia nella decisione del tasso di sconto, questo significa che: «chi» presta decide anche a «quanto» presta.

Questo comporta un aumento del costo del denaro e quindi un aumento degli interessi sui prestiti.

Si sente spesso dire alla radio che « il deficit pubblico è aumentato per un imprevisto dilatarsi della servitù sul debito». Il vero significato di quest’ultima frase sta nel fatto che il banchiere aumenta il tasso di sconto e lo Stato si ritrova costretto ad inventarsi qualche tassa nuova o aumentare una di quelle esistenti per far fronte al Debito Pubblico.

Quindi, essendo il creditore – la banca centrale - sempre lo stesso soggetto (grazie al trattato di Maastricht e grazie al tacito rinnovo che lo scorso 31 dicembre 2005 ha permesso a Bankitalia S.p.A. - socia 15% della BCE - di proiettare la fine del contratto che la lega allo Stato Italiano in qualità di "Servizi di Tesoreria dello Stato" al 31 dicembre 2030) ed essendo il debitore – i cittadini - impossibilitato a rivolgersi altrove e/o a stamparsi moneta propria si viene a creare, persistendo in questa situazione, uno Stato sovrano debitore in eternum.
La Banca d'Italia,ossia i suoi soci privati,ha un attivo patrimoniale di più di 1800 miliardi di euro.
Lo Stato,ossia i contribuenti,ha un debito pubblico di 1600 miliardi di euro.
Se la Banca d'Italia fosse dei cittadini avremmo un attivo di circa 200 milioni di euro invece del debito scritto sopra!
Questa è la prova che la politica italiana altro non è stata se non una gigantesca operazione,condotta per decenni (nell'interesse di finanzieri privati e contro l'interesse degli elettori)dai governi che si sono succeduti,destra o sinistra non ha fatto nessuna differenza.

Dove finiscono i proventi del Signoraggio?

Abbiamo visto come le Banche Centrali di emissione,e più in generale tutte le banche,si appropriano del signoraggio monetario,primario e secondario e grazie alle norme internazionali di bilancio e contabili non vi pagano sopra una lira di tasse ,evitando pure di rigirare soldi agli Stati nei casi in cui la legge imporrebbe di farlo.
A questo punto bisogna riciclare il denaro.
L'operazione non è poi così difficile dal momento che il signoraggio non è contabilizzato o lo è falsamente come debito.
Si pensa che questi falsi debiti vengano assunti da soggetti finanziari diversi,o dal Ministero del Tesoro,e poi trasferiti insieme al signoraggio non dichiarato a società operanti in paradisi fiscali in cui non è possibile indagare.I profitti camuffati da debiti possono a quel punto essere dichiarati per quello che in realtà sono.
Per operare in questo modo si utilizza un sistema di clearing,ossia conpensazione finanziaria interbancaria, denominato Euroclear-Clearstream-Swift,il cosiddetto triangolo delle Bermude del riciclaggio internazionale.
Il Clearing,o compensazione,è il procedimento con cui le banche compensano i titoli per cui ciascuna di loro deve pagare qualcosa ad un'altra,cosi che non è necessario spostare denaro.
Alcuni stimano che il Signoraggio sottragga alla collettività circa 700 miliardi di euro all'anno solo in Italia, ma queste somme come rientrano nel circuiro economico?
Esse vengono reimmesse non nel paese in cui sono state tolte,ma in paesi ritenuti più remunerativi.Il paese da cui vengono tolte tali somme rimane demonetizzato cosi che il sistema bancario ha la possibilità di esercitare una pressione politica.
Se il denaro viene spostato da un paese ,tipo Italia ,in un paese ,tipo Cina,allora la Cina dovrebbe godere di un vantaggio giusto? Cosi via a compensazione,giusto?
Non funziona proprio così,infatti i redditi da Signoraggio possono essere ridistribuiti in modo mirato per acquistare ad esempio supporto politico,oppure possono essere "Puliti" in paradisi fiscali per poi tornare alle banche in forma tale da aumentare la loro capacità di creare ulteriore credito,indebitando ulteriormente la società.
I redditi da Signoraggio vengono investiti solo in minima parte nel settore produttivo(Beni e servizi),infatti gli investimenti nel settore speculativo(valutario,mobiliare e in piccola parete immobiliare) la fanno da padroni.
Ma torniamo ai sistemi per far sparire i proventi del signoraggio.
Il sistema Euroclear-Streamclear sarebbe gestito da una società lussemburghese che oltre a fungere da archivio di ogni movimento finanziario e monetario consentirebbe una sicura e illimitata movimentazione di denaro nel mondo,riciclaggio compreso,inteso non solo come denaro proveniente da fonte illecita,ma anche come profitti delle Banche Centrali e di altre banche.
Tale sistema tiene i conti delle transazioni che non devono apparire,protetto dall'assoluta segretezza garantita dal potere che tale sistema ha sullo stato del Lussemburgo.
Tutti sappiamo quanto sia importante il nero per un'azienda,nel piccolo per poter stare a galla e non fallire,ad alti livelli per pagare tangenti,comperare politici,magistrati,giornalisti ecc..
Nelle aziende di clearing le banche centrali aprono conti in nero su cui riciclano i proventi investendo in azioni e creando titoli...Marco Saba dell'osservatorio sulla Criminalità Organizzata di Ginevra ha pubblicato una lista di 33340 conti attivi in Clearstream.
Le correnti indagini su Clearstream stanno facendo emergere il vero potere a capo del mondo,un sistema globale di occultamento e trasferimento di ricchezze enormi estratte dalla società in modo occulto(Signoraggio) o provenienti da traffico di droga,armi,mondezza,organi ecc. da poteri forti e privati che stanno sopra la politica e le istituzioni e che di esse si servono.
Dal libro"Revelations" di Denis Robert:"Clearstream è una società di clearing internazionale,una multinazionale della finanza fondata agli inizi degli anni Settanta da un centinaio di banche europee.Clearstream è incaricata di trasportare elettronicamente i titoli e valori per i suoi clienti(in genere banche),di fargli passare le frontiere degli Stati e di assicurarne la conservazione.Clearstream è una camera di compensazione internazionale,ha il compito di scambiare,consegnare e conservare i titoli e valori.Il trasporto è fittizio,solo elettronico."
In pratica non c'è spostamento reale di titoli,cambiano solo i nomi dei proprietari,molti accrediti sui conti Clearstream sono intestati a prestanomi,gli effettivi titolari rimangono segreti.
Clearstream non è controllata da nessuna organizzazione esterna,i controlli sono solo interni,esistono margini d'errore di miliardi di miliardi di euro;a società ha riconosciuto un errore di 1,7 miliardi di miliardi di euro,praticamente il debito estero pubblico del terzo mondo!!!
Ricordiamo infine che un mezzo molto efficace per i trasferimenti occulti sono i diamanti.Questi sono invisibili ai raggi X e al metal detector poichè sono di carbonio purissimo,li si può camuffare con normale bigiotteria e un piccolo blister ne può contenere anche mezzo milione di euro.Esiste un cartello mondiale che controlla il loro mercato e ogni gioiellere ne conosce i titolari e operatori,che sono affidabili e riservati.
Per"ragionevoli" tariffe si occupano di consulenza,assistenza e trasferimento!
Quello che ho qui esposto dimostra che è falso e omertoso lo scopo dichiarato dai governi nell'introdurre limiti del contante per i pagamenti,quel limite serve per controllare il ceto medio-basso e fare in modo che si utilizzi sempre meno contante!

15 commenti:

Narko ha detto...

Ciao, grazie del commento, se vuoi fare uno scambio link fammi sapere sul blog...ciao V

Anonimo ha detto...

Hai fatto copia-incolla. L'ing. Lino Rossi ha cambiato idea...e di molto. Puoi leggere i suoi articoli su "La Voce d'Italia". A parte che lo conosco perchè ci abbiamo ragionato insieme sul signoraggio.

Ripeto: lascia perdere i bilanci delle BC...sono fatti bene. I titoli sono contropartita delle banconote, se togliessimo le banconote dalla passività avremmo titoli e non soldi! Siccome quando la BC rientra dei titoli...non incassa un bel nulla perchè le banconote in circolazione sono in continuo aumento e quindi anche i titoli in possesso della BC sono in continuo aumento, sempre da bilancio BC. I titoli in possesso di BDI sono solo il 4-5% del totale.
Della Luna è avvocato...dico io perchè non fa una causa??
Basta con la storia delle banconote al passivo di bilancio che nasconderebbero chissà quali soldi occultati.
Focalizzatevi sulle banche commerciali...è li la truffa.
Poi c'è il fatto della proprietà della moneta. Auriti, che tanto stimate, non andò a vedere nessun bilancio, il suo era un ragionamento sul diritto. E porca miseria poi non vi lamentate se la gente vi ride in faccia.
Ma studiati la scuola austriaca dell'economia no?
Nino Galloni?
Gesell?

Se continui a fare post copia-incolla non perdo tempo neanche a leggerli più.

Bye

LV

V ha detto...

In una parte del post ho riportato un articolo dell'Ing.Rossi perchè mi sembrava fatto bene.Se lo conosci mi piacerebbe contattarti per approfondire.La mia mail è:
freemind1@hushmail.com,
contattami che sono interessato ad approfondire il discorso.
Per quanto riguarda il Signoraggio secondario nel post ho chiarito che è un problema molto più grande del Signoraggio primario,mi sembra di averlo spiegato.
I bilanci sono fatti bene per la legge,lo so,ma è la legge che va modificata!
Non hai letto bene il post,diciamo le stesse cose.
Hai cmq ragione sul fatto che il post è più incentrato sul discorso proprietà della moneta e banche centrali.
Nino Galloni dice le stesse cose che dico io riguado all'emissione di moneta.
Gesell ancora lo conosco poco e non posso commentare,cmq mi sto informando.
Auriti contestò che noi paghiamo la moneta al valore nominale e non al volore di tipografia,quindi aumentiamo a dismisura il debito pubblico,tra l'altro il giudice stabilì che esiste la truffa ma non il dolo con la giustificazione:"..è stato fatto sempre cosi..."
Contattami che mi piacerebbe scambiare opinioni con te.
Ho citato nel post molte fonti autorevoli per dare più valore ai concetti,per fare conoscere il pensiero di persone illustri dal momento che ci sono disinformatori che girano sul web.
mi passi il link di qualche articolo di Lino Rossi?

Anonimo ha detto...

Vai su www.voceditalia.it e cerca Lino Rossi.

Lui è fissato con Keynes e con la riserva frazionaria al 20-30%

Io sono per una riserva al 100% e per l'emissione monetaria a credito, modificando alcuni aspetti della teoria di Auriti e avvicinandola alla teoria austriaca. La teoria austriaca della moneta è secondo il mio modesto parere la migliore. La moneta deve essere libera e soprattutto non si deve creare inflazione da eccesso di moneta.
Inoltre sono per una riforma strutturale del sistema bancario come proposta da Maurice Allais. Puoi trovare la proposta, se non erro, nel libro "Schiavi delle banche" di Blondet
Se ti può interessare puoi leggere:
Rothbard "Lo Stato falsario: Cosa hanno fatto con i nostri soldi"
Hayek "La denazionalizzazione della moneta"
e altri scritti sempre degli stessi autori.
La storia del debito pubblico italiano, o almeno la sua crescita esponenziale, è attribuibile al divorzio stato-BDI del 1980-81 e una politica monetaria dei governatori Ciampi, Fazio del TUS tremendamente alto rispetto all'inflazione fino al 1992. Guarda caso dopo si sono avviate le privatizzazioni delle industrie statali. Credo, a mio modesto avviso, che sia stata una manovra per indebitare fino al collo lo stato e costringerlo a cedere gli asset industriali a buon prezzo.
Anche io feci l'errore della passività delle banconote, ma studiando si impara. In merito leggiti il libro di Gino Selmi "Moneta" scaricabile via internet.
Io adesso mi sto occupando di inceneritori e rifiuti, ma lo studio della politica monetaria lo riprendo subito. Il prossimo libro è l'ultimo di Galloni "Il grande mutuo". Poi mi tuffo sulla scuola austriaca per concluderla.
Gesell è interessante, almeno per quel poco che so, è una moneta che si svaluta col tempo e non è tesaurizzabile...però ne so poco. Anche se ho il libro che leggerò prima o poi :-)
Lino Rossi scrive anche su Saperinvestire, insieme a Roberto Domenichini...c'è la loro mail lì!
Io preferisco lo studio solitario, ormai la via è inquadrata.
Buono studio.
Ps: lascia stare i bilanci delle banche centrali però! Quella è l'unica cosa che fila...poi tutto è possibile, ma quella è la parte dove sono più forti. E' da vedere se stampano solo quello che dicono...oppure se quando rientrano le banconote le distruggono come dicono...Gino Selmi dice che lui stesso le distruggeva, quindi qualcosa distruggono sicuro.

V ha detto...

Grazie mille per i consigli,provvederò all'acquisto dei libri che mi consigli per approfondire gli studi,pure io mi sto occupando di inceneritori,senti di dove sei?
mandami una mail che poi ti contatto in privato.Magari ci possiamo conoscere.
Gli argomenti sono veramente tanti...
Si impara sempre hai ragione!

Anonimo ha detto...

Ho trovato il post di V veramente bello e approfondito;tocca tutti i punti,consiglierei di fare un post a parte sui bilanci "falsi per legge".
Concordo con LV che il grosso del problema è la riserva e che sui bilanci la questione è complicata,ma bisogna cmq denunciare la truffa,legale ma truffa!
Molto interessanti i libri consigliati da LV,li ho letti tutti tranne quello di Rothbard ma provvederò.
Ottimo consiglio approfondire la scuola austriaca.
Complimenti a tutti che cercate da soli quello che nessuno vi insegna,sugli inceneritori mi piacerebbe sapere qualcosa di preciso visto che non sono informato,ma vista la precisione con cui trattate gli argomenti,confido in voi!
Non ho capito,LV, cosa intendevi dire riguardo alla passività di bilancio,il problema sta nel "pagare" la moneta al valore nominale e non al prezzo di stampa,la passività in bilancio serve per non aumentare il saldo patrimoniale,almeno ufficialmente,poi dove vadano a finire i soldi....ci sono alcune teorie e V le ha esposte.
I bilanci non sono falsi,legalmente parlando,perchè la legge,recependo i principi contabili internazionali,i G.A.A.P./I.A.P.,con le norme per la compilazione dei bilanci,e particolarmente con gli artt.2433 ss.Codice Civile(principi partita doppia)impone(se volete guardarvelo art.2426,C.1n.1)in maniera implicita di non dichiarare il signoraggio.Se volete poi ve lo spiego meglio.....
In pratica il falso non è nei bilanci,ma nella legge!!!!
Forse LV intendeva questo.
Continuate così!
Complimenti a tutti e due.
DR

Anonimo ha detto...

No io intendo come signoraggio il ricavo da interessi.
Poi per quanto riguarda i bilanci sono fatti bene.
Tuttavia il piacere del dubbio rimane...non ho mai visto i falò di distruzione delle banconote...e non ho mai visto se ne stampano quanto dicono di stamparne.
Le banconote in circolazione sono di più di quelle in bilancio per stessa ammissione della BDI...quindi? A voi le conclusioni.
Caro V, mi farebbe piacere avere un confronto con te, ma in questo momento sono impegnato tra studi universitari, privati e impegni politici. Dammi un pò di tempo, appena mi liberò un pò...ne parliamo!
Ora ho a malapena il tempo per commentare i post!

Sugli inceneritori:
www.inceneritori.org
www.stefanomontanari.net
libro Stefano Montanari "Il girone delle polveri sottili"
Libri di Maurizio Pallante
Su youtube ci sono dei video interessanti con le alternative agli inceneritori.

Sul nucleare...basta leggersi che dice Greenpeace e il WWF. Di libri ce ne sono a palate. Uno è "Fermiamo Mr Burns" eheh!

Ciao!

LV

Narko ha detto...

Ti ho linkato sul blog, ciao a presto

V ha detto...

Lv,abbiamo le stesse idee,ho tutti quei libri pure io,per essere sinceri ho comperato pure libri favorevoli al nucleare per cercare di essere il più obbiettivo possibile.
Libri favorevoli agli inceneritori? Molto più difficile!
Sulle banconote bruciate pure io ho grossi dubbi,forse vogliono fare gli inceneritori per quello,che ne pensi?
L'inceneritore di banconote!
Ti faccio un in bocca al lupo per i tuoi esami universitari,e quando sarai meno impegnato sarò felice di incontrarti!
un saluto

kICCO ha detto...

Per leggere sto articolo ho dovuto prendere un pomeriggio libero,ahah.Comunque nonostante sia per la maggior parte un copia-incolla,l'ho trovato scorrevole ed interessante.Anche io seguiro' il consiglio di LV e mi informero'a riguardo.
Buona giornata.

Anonimo ha detto...

V,sarebbe interessante un approfondimento sui sistemi di clearing Euroclear-Streamclear.Swift
DR

Wil ha detto...

Complimenti per la Mole di Materiale, sto leggendo.

Una cosa mi chiedo: è mai possibile che non si riesca a fare un dibattito pubblico, televisivo, mediatico insomma, in maniera semplice, con esperti di qualunque pensiero, con rappresentanti di nazioni che adottano metodologie di emissione diversa, etc.

Finchè l'argomento rimane sommerso, rimane anche impreciso. C'è chi esagera e chi sottovaluta.

Bisogna portarlo a galla. Purtroppo all'Italia, oltre al discorso del Debito pubblico indotto dal Signoraggio, si aggiunge anche quello indotto da 40 anni di MalaGestione Istituzionale, e questa somma di fattori crea una catastrofe debitoria.

V ha detto...

Nessuna esagerazione,il Signoraggio è il problema,gli altri sono i sintomi.....Qui non si tratta di imprecisioni,la situazione è quella da me esposta,poi se si cerca di nascondere il problema.......In televisione ci dicono che gli inceneritori non fanno male alla salute,che il problema delle scorie nucleari non esiste.....insomma alla fine si fa cadere ogni tesi per mantenere lo status quo ante,la gente poi crede a chi gli dà più fiducia,cioè i mass-media,credetemi finchè la situazione non precipiterà non saremo mai in maggioranza!

Anonimo ha detto...

per quanto riguarda Lino Rossi posso affermare che in agosto 2007 ha cambiato idea fulminato dalla bellezza della Loredana Fossacca l'ignorante di politicaweb.it

si e' venduto all'illogico pensiero bancario (altissimo tradimento)

http://www.signoraggio.it/index2.htm#pippenucleari

Anonimo ha detto...

Sosteniamo Giovanni Sandi, storico gestore del sito di informazione libera www.signoraggio.it alle Elezioni Europee di Giugno 2009 per il ripristino della Sovranità Monetaria, per la Democrazia Diretta e l'abolizione del Signoraggio Bancario.

Leggi il PROGRAMMA: http://www.signoraggio.it/giovannisandi.html

Partecipa su FaceBook: http://www.facebook.com/group.php?gid=171569700530

PASSAPAROLA!!!