Volontà

"L'unica guerra persa è quella che si ha paura di combattere"


lunedì 12 maggio 2008

TRAVAGLIO VS Schifani:la verità inizia a dar fastidio!






I tre video precedenti si riferiscono all'intervento di Marco Travaglio del 10 maggio 2008 alla trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo fa".
E' scoppiato un putiferio!
La classe politica in toto a denunciare le presunte diffamazioni di Travaglio,destra e sinistra unite contro il giornalista!
Chi fa vera informazione fa questa fine.
Vediamo però cosa hanno fatto Ciarrapico e Schifani,infatti i giornali hanno gridato in coro allo scandalo,ma nessuno ha parlato o si è preoccupato di analizzare i fatti....Come mai?
V non si accontenta di ascoltare,V vuole vederci chiaro,perchè è questo che dobbiamo fare:analizzare quello che viene detto altrimenti rischiamo di cadere nella trappola del non pensiero,un esempio?
Berlusconi in campagna elettorale ha detto che vuole detassare gli straordinari.
Bene, bella cosa,ci siamo dimenticati però di ragionare;la domanda è:...Perchè devo fare gli straordinari?
Perchè ho bisogno degli straordinari per vivere?
E se detassasero le ore normali?
Perchè proprio gli straordinari?
Le ovvie risposte le lascio a voi!

Ritorniamo a noi,chi sono e cosa hanno fatto Ciarrapico e Schifani?

Ciarrapico Giuseppe(FI)

Tra fascismo e andreottismo(Partiamo bene!)

Cresciuto in Ciociaria, fin dalla gioventù è stato un simpatizzante fascista. Negli anni si avvicinò alla corrente andreottiana della DC rimanendo contemporaneamente amico di Giulio Andreotti e del segretario missino Giorgio Almirante. Negli anni ottanta divenne presidente delle terme di Fiuggi. Continuò comunque a stampare i manifesti dell'MSI (la voce più cospicua delle spese di quel partito) nella sua azienda tipografica di Cassino.

La stessa azienda stampava libri e fascicoli a sfondo revisionista sulla storia, le armi e le forze armate del fascismo (ed in particolare della Repubblica Sociale Italiana) sotto i tipi, tuttora esistenti, della Ciarrapico Editore. Tra i libri pubblicati in quegli anni, si annoverano anche titoli quali, ad esempio: "Le Waffen SS", Per l’ordine nuovo, Fascismo ieri e oggi, Interrogatorio alle destre, Il libro nero del comunismo, Elogio e difesa di Giulio Evola, Freda Francesco, il Fronte Nazionale e Diario di un naziskin.

Soprannominato in quegli anni il "Re delle acque minerali" proprio per la proprietà delle grandi terme, organizzò un premio internazionale, che vide la presenza del presidente sovietico Michail Gorbaciov, in quegli anni protagonista della perestroika.

Il lodo Mondadori (Sempre meglio!)

Tra le sue "operazioni" più note vi fu anche il suo intervento, sollecitato da Andreotti, nella soluzione del Lodo Mondadori, nel quale fece da intermediario tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

In quegli anni facevano parte del suo "impero" anche la società di acque minerali Recoaro, diverse cliniche romane, di cui la più nota era "Villa Stuart", la compagnia di aerotaxi "Air Capitol" e la Casina Valadier, noto ristorante di Roma, tutte raccolte sotto la holding capogruppo Italfin '80, successivamente - dopo spregiudicate operazioni che lo portarono a fondere la holding con una società quotata la "Terme di Bognanco SpA" - fallita. Nel frattempo l'imprenditore portò a termine una delle operazioni per le quali è più ricordato: l'acquisto della Roma, conclusosi nell'aprile del 1991. Ciarrapico dovette però lasciare la presidenza della squadra nel 1993, a causa della denuncia e dell'arresto per bancarotta fraudolenta.

Le vicende giudiziarie (Facciamo un pò di luce!)

Ciarrapico è stato nel 1974 condandannato dal pretore di Cassino, gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza confermata in Cassazione.

Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Inquisito anche per lo scandalo della Safim-Italsanità, il 18 marzo 1993 viene spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entra a Regina Coeli il 21 marzo, insieme a Mauro Leone, figlio dell'ex Presidente della Repubblica e dirigente dell'AS Roma con la gestione Ciarrapico. I due vengono ricoverati nell'infermeria del carcere, mentre la società sportiva sprofonda nel caos. Il 24 aprile dello stesso anno a Ciarrapico vengono concessi gli arresti domiciliari.

L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.

Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute.[5] La condanna è stata confermata dalla Cassazione.Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza.

Le attività attuali(Vediamo come vengono premiate le solite buone azioni!)

Attualmente Ciarrapico - attraverso una complessa catena societaria - possiede la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, avente tra i soci di minoranza l'imprenditore Carlo Caracciolo e la famiglia Miraglia, che gestisce fra l'altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi, due società di catering, tre società finanziarie, il "Bar Rosati" di Roma, e alcuni quotidiani, quasi tutti nella zona ciociara, tra i quali i più venduti sono Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Oggi Nuovo Molise, che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl. Alla fine degli anni Novanta era sbarcato in Sicilia, con il quotidiano Oggi Sicilia, ma l'esperienza è durata solo tre anni. La sua ingerenza nei confronti dei direttori dei giornali di sua proprietà è pressante, e spesso è entrato in rottura con loro, portandoli alle dimissioni: gli ultimi casi sono stati quelli di Angelo Perfetti che nel 2006 si è dimesso dalla direzione di nove giornali del gruppo e nel 2007 di Gianni Tomeo, che ne aveva preso il posto.

Nel 2005 ha sostenuto la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio. Nel 2007 torna alla ribalta: è accusato (insieme a TVI Teleisernia e al TGR Molise) di condurre, attraverso il giornale Nuovo Molise, una campagna denigratoria contro il presidente della Regione Molise della Casa delle Libertà Michele Iorio e la sua giunta.

La candidatura e l'elezione nel 2008

In vista delle elezioni politiche del 2008, Ciarrapico ha accettato l'offerta di Silvio Berlusconi di candidarsi nel Lazio al Senato della Repubblica con il Popolo della Libertà. Durante la campagna elettorale ha suscitato polemiche anche a livello europeo una intervista in cui ha affermato di non aver mai rinnegato il fascismo. Ciarrapico è stato poi eletto.

Fonte "Wikipedia"

Chiaro che è stato eletto,non potevamo dare la singola preferenza e si sono eletti tra di loro!Che schifo!

Schifani Renato Giuseppe (FI)


Anagrafe Nato a Palermo l’11 maggio 1950.
Curriculum Laurea in Giurisprudenza; avvocato; dal 2001 capogruppo
di FI al senato; 3 legislature (1996, 2001, 2006). 4 con l'ultima 2008.
Soprannome:Fronte del Riporto.
Segni particolari: Porta il suo nome, e quello del senatore dell’Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le «cinque alte cariche dello Stato» (anche se le altre quattro non avevano processi in corso). La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L’ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani «il principe del Foro del recupero crediti», anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentale in funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonino Mandalà con La Loggia.
L’operazione avrebbe previsto l’assegnazione dell’incarico ad un loro progettista di fiducia, l’ingegner Guzzardo, e l’incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica allo stesso Schifani, che avrebbe coordinato con il Guzzardo tutte le richieste che lo stesso Mandalà avesse voluto inserire in materia di urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà
[il figlio di Antonino che per un paio d’anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate. Schifani, che effettivamente è stato consulente urbanistico del comune di Villabate, e La Loggia hanno annunciato una querela contro Campanella.
Nel 1992 Schifani con Antonio Mengano e Antonino Garofalo sono soci in una società: la Gms. Nel 1997 l'avvocato Antonino Garofalo è stato arrestato nel 1997 e poi rinviato a giudizio per usura ed estorsione.
Assenze 321 su 1447 (22,2%) missioni 20 su 1447 (1,4%).
Frase celebre «Li abbiamo fregati!» (dopo l’approvazione della legge sul legittimo sospetto, che doveva servire per spostare i processi contro Berlusconi e Previti da Milano a Brescia, 1° agosto 2002).
«In vacanza alle isole Eolie, Renato Schifani, in compagnia di alcuni amici, ha dovuto aspettare per un’ora di fila che si liberasse un tavolo in un ristorante del centro di Lipari. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama ha pazientemente atteso il proprio turno, senza sollevare alcuna obiezione e senza pretendere un trattamento di favore» (comunicato ufficiale dell’ufficio stampa del sen. Schifani, 15 agosto 2006 ).
«Rita Borsellino sfrutta il nome del fratello per fini politici» (12 settembre 2003).
«Sono un sessantottino, ho partecipato anch’io alle occupazioni. Sto dedicando la mia vita a lui, io credo molto in Silvio Berlusconi (...) Mi sono innamorato di Berlusconi perché ho visto in lui quella naturalezza e genuinità della politica che non avevo visto in passato. È un grande stratega e un grande leader» («Libero», 29 luglio 2007 ). «Oggi Cuffaro ha ripreso saldamente in mano il timone di una Sicilia che già è cresciuta così come i dati sul Pil(che ormai sappiamo essere una fregatura) e sulla disoccupazione ai minimi storici ci indicano.
Dobbiamo anche riconoscere al governatore siciliano che è stato e continua ad essere l’unico garante della unitè della coalizione, risultato questo che, in un sistema maggioritario, è garanzia di stabilità e quindi di quella risorsa fondamentale per lo sviluppo che è la governabilità di un territorio. Forza Italia sarà al suo fianco in questa nuova fase di governo della Regione per sostenere quella linea riformistica che è alla base del proprio credo politico» (dopo la condanna di Cuffaro a 5 anni per favoreggiamento, Agi, 19 gennaio 2008 ).

Tratto da "Se li conosci li eviti"

Che male ha dunque fatto Travaglio? Cosa ha detto di falso?
Ha fatto il suo lavoro di giornalista,e lo ha fatto bene!
Se c'è una cosa scandalosa è il fatto che, come ormai risulta palese ,non si possono dire le verità!
Se non è un regime questo!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

se hanno tirato su questo polverone vuol dire che qualcosa da nascondere ce l'avevano davvero...

Wil ha detto...

Accurato come al solito...

V ha detto...

Tendo ad essere della tua opinione champagne supernova,Travaglio dice che Schifani aveva amicizie mafiose,avrebbe dovuto dire aveva soci mafiosi che sarebbe stato più preciso;vedi le cose che fanno sospettare sono due:
1)Schifani tre volte su tre si è messo in società con mafiosi....solo coincidenze?
2)Tutto questo polverone fa veramente insospettire,non si fa tutto questo casino se non si ha qualcosa da nascondere......

kICCO ha detto...

Ma ritorniamo ai nostri istinti primordiali.Cosa vi ispira schifani,vedendolo?A me da l'idea di una persona viscida con la coda di paglia.Scusate l'intervento abbastanza inutile ma volevo dirlo :P